Lo storno è una specie euroasiatica, oggi molto diffusa anche in Italia.
Lo storno infatti è stato introdotto nel nostro ambiente e nidifica in tutta la penisola italiana, quando fino a trent’anni fa era limitato alla latitudine del Lazio.
La specie è tipicamente associata alle attività antropiche e, proprio in relazione a questo adattamento, va visto il suo successo e la sua continua espansione.
La sua presenza nel corso dell’inverno mostra un andamento caratteristico e significativo, con un massimo all’inizio del periodo, un declino nella parte centrale e un ulteriore aumento in gennaio-febbraio. Nidifica nel settentrione e trascorre la parte centrale dell’inverno al Centro-Sud e nelle isole.
Le aggregazioni di storni vedono spesso un numero notevole di uccelli, talora centinaia o migliaia di individui, che trascorrono la notte nello stesso posatoio e prendono il volo ogni mattina con un caratteristico rituale nel volo, il cui significato è tuttora poco conosciuto.
Lo storno è lungo circa 20 cm, possiede un lungo becco giallo, per questo alcune volte viene scambiato per il merlo, oltre che per le dimensioni.
I sessi sono simili: il piumaggio è nero con riflessi metallici bronzei e verdastri. Nel periodo successivo alla muta si cosparge di puntini bianchi ed è questa l’unica differenza con la femmina che ne ha di più.
I giovani hanno un colore bruno e hanno il ventre e la gola chiara, quando dispiegano le ali si nota che sono lunghe e appuntite.
Lo storno si nutre di insetti, larve, bacche e frutta.
Si accoppia da aprile a giugno e a volte anche d’inverno.
Costruisce il nido in buchi di ogni genere rivestendoli di paglia e di piume.
La femmina depone da 4 a 7 uova azzurro chiaro, che sono covate da entrambi i genitori, e si schiudono dopo circa 14 giorni; i piccoli lasciano il nido dopo 21 giorni.
Lo storno è reperibile in ogni genere di habitat, salvo soltanto le fasce altitudinali più elevate, purché possa disporre di cavità naturali o artificiali nelle quali nidificare.
Abita nei boschi e nelle pianure con gruppi di alberi, in campagna e anche in città, popolando monumenti, alte costruzioni e alberi.