Come Scrivere una Ricevuta per Acquisto Mobili Usati da Privato

Quando due privati concludono la vendita di mobili usati, nessuna norma impone un “scontrino” fiscale; tuttavia redigere una ricevuta — in duplice copia, firmata da entrambe le parti — è la forma più semplice per tutelarsi in caso di contestazioni future, per documentare l’uscita di denaro e per dimostrare la provenienza lecita dell’arredo. La ricevuta funge da piccolo contratto: certifica il passaggio di proprietà, attesta l’avvenuto pagamento e chiarisce lo stato dei beni al momento della cessione.

Quando serve la ricevuta tra privati

Una ricevuta è utile ogni volta che il prezzo non è trascurabile rispetto al valore del mobile o quando il compratore desidera avere prova della spesa (per esempio perché finanzia una ristrutturazione o perché intende rivendere in futuro). In assenza di ricevuta il pagamento potrebbe risultare, a tutti gli effetti, un prelievo di contante non giustificato o — peggio — un’entrata non dichiarata dal venditore, con possibili problemi se l’operazione viene esaminata dall’Agenzia delle Entrate.

Elementi indispensabili da inserire

Una ricevuta validamente formata deve contenere:

Data e luogo di redazione.

Generalità complete di venditore e acquirente: nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale, domicilio o residenza.

Descrizione dettagliata dei mobili: tipologia (es. “divano tre posti in pelle marrone”), marca o epoca se nota, misure indicative, quantità, eventuali numeri di serie.

Indicazione dello stato d’uso (nuovo, usato, restaurato, con difetti visibili ecc.).

Prezzo pattuito in cifre e in lettere, specificando la valuta (euro) e se l’importo è comprensivo di eventuali accessori.

Modalità di pagamento (contanti entro i limiti di legge, bonifico, assegno non trasferibile), con gli estremi del versamento se tracciabile.

Dichiarazione di avvenuto pagamento e contestuale trasferimento della proprietà.

Clausola “visto e piaciuto” o altra formula che attesti l’accettazione dello stato attuale del bene da parte dell’acquirente.

Firme autografe di venditore e compratore.

Elementi facoltativi ma consigliati

Può risultare utile aggiungere:

termine e condizioni di consegna o ritiro (spese di trasporto a carico di chi?);

specifica che il venditore non è un commerciante e, quindi, non svolge attività abituale di vendita;

indicazione di qualsiasi garanzia residua (ad es. se il mobile è di fabbricazione recente e ancora coperto da garanzia del produttore);

eventuali fotografie allegate come “stato di fatto”.

L’imposta di bollo

Quando l’importo supera 77,47 € occorre apporre una marca da bollo da 2 € su una sola delle due copie (l’originale destinato all’acquirente). La marca va annullata con la firma di chi emette la ricevuta e la data. Se l’acquisto viene pagato con bonifico o assegno non trasferibile, alcune prassi locali ritengono sufficiente che la marca compaia sulla contabile bancaria; per prudenza, però, è preferibile applicarla direttamente sul documento cartaceo.

Garanzia e clausola “visto e piaciuto”

Nelle cessioni tra privati non si applica il Codice del consumo: non esiste garanzia legale di conformità di due anni, ma resta la disciplina civilistica generale sui vizi della cosa venduta. Inserire l’espressione “il bene viene venduto nello stato d’uso in cui si trova, che l’acquirente dichiara di conoscere e accettare, con esclusione di qualsiasi garanzia ulteriore” riduce il rischio di contestazioni, purché non vi siano difetti occultati in malafede.

Metodo di pagamento e tracciabilità

Per cifre sopra i limiti di contante (5 000 € nel 2025) il trasferimento deve avvenire con mezzi tracciabili. Allegare copia del bonifico o indicarne il CRO/N° TRN rafforza il carattere probatorio della ricevuta. Se si usa un assegno, indicare banca, numero e data di emissione.

Conservazione della ricevuta

Entrambe le parti dovrebbero conservare la propria copia per almeno dieci anni: è il termine ordinario di prescrizione per eventuali azioni civilistiche. Chi detrae ristrutturazioni o effettua successiva rivendita a terzi potrà così dimostrare la provenienza del bene.

Fac-simile

Ricevuta di compravendita mobili usati tra privati
Luogo e data: Milano, 18 giugno 2025

Il/La sottoscritto/a Mario Rossi, nato a Roma il 12-03-1985, CF RSSMRA85C12H501U, residente in Milano via Verdi 10, dichiara di aver ricevuto da Luisa Bianchi, nata a Milano il 02-07-1990, CF BNCLSU90L42F205U, la somma di ottocento/00 euro (800,00 €) a saldo del prezzo per la vendita dei seguenti beni usati di sua esclusiva proprietà:

• n. 1 madia in legno massello stile anni ’50, dimensioni 180 × 50 × 90 cm;
• n. 4 sedie in faggio modello “Chiavarina”, restaurate;
• n. 1 tavolo allungabile in noce, diametro 120 cm chiuso.

I mobili sono venduti nello stato d’uso in cui si trovano, che l’acquirente dichiara di aver visionato e accettato (“visto e piaciuto”). Il pagamento è avvenuto mediante bonifico bancario CRO 123456789012 del 17-06-2025. Con la presente il venditore trasferisce all’acquirente la piena proprietà dei beni, rinunciando a qualsiasi pretesa futura.

Firma venditore _____________________
Firma acquirente _____________________

(se dovuta, marca da bollo da 2 € qui annullata)

Conclusioni

Una ricevuta ben scritta richiede pochi minuti ma risparmia possibili incomprensioni fiscali e legali. Verificare i dati anagrafici, descrivere con cura i mobili e indicare pagamento, stato d’uso e clausola “visto e piaciuto” sono le regole base per una compravendita serena fra privati.

Paolo è un appassionato di apprendimento continuo e apprezza aiutare gli altri a imparare le competenze che hanno bisogno per affrontare i loro progetti domestici. Grazie alla sua esperienza e alla sua conoscenza, Paolo è diventato un punto di riferimento per molti appassionati di fai da te e di cucina, che cercano sempre i suoi consigli e le sue guide per realizzare i loro progetti.