Come Restaurare un Panchetto

Avevo un vecchio panchetto. Che comodità appoggiarci le gambe e guardare la televisione! Però era ridotto maluccio, aveva l’impiallacciatura di noce sciupata, qualche foro di tarlo, e soprattutto l’imbottitura da rifare.
Purtroppo non ho una foto con l’imbottitura, ma credo che questa immagine possa già farvi capire il suo stato.
Bene, è stato un vero lavoro togliere i residui della vecchia stoffa perché questa era stata fermata con dei chiodi, tanti chiodi i quali avevano pensato bene di arrugginirsi e di perdere la testa! Con l’aiuto di alcune pinze e di un arnese che serve proprio per eliminare i vecchi chiodi sono riuscito faticosamente nell’impresa.

Poi ho stuccato tutta la superficie sopra il bordo nero superiore in quanto è quella che avrebbe dovuto tenere i punti per la nuova stoffa. Ho stuccato alcune parti della superficie del panchetto, che presentavano dei forellini e piccole crepe.
Prima di far questo però è stato necessario sostituire un pezzetto di piallaccio rotto. Come fare…? Non avevo assolutamente del piallaccio di noce e non sono riuscito a trovarlo nei pressi della mia abitazione. Poiché non volevo perdere del tempo prezioso andando alla ricerca del piallaccio ho preso un listello di noce che avevo nella mia cantina e con l’aiuto della sega radiale (dopo alcune prove) sono riuscito a tagliare una fettina molto fine di massello di noce. In pratica avevo ottenuto un piallaccio! Dopo averlo levigato e dopo aver chiuso i pori con l’ausilio del tampone di gommalacca e della polvere di segatura l’ho incollato al panchetto con della colla vinilica e poi ho accuratamente tagliato l’eccedenza in modo da coprire perfettamente la parte.

Poi ho dovuto fermare le molle con dello spago. Questo, fissato con dei chiodi sulla parte superiore del panchetto e fatto passare intorno all’anello superiore delle molle lungo il loro diametro, ha fatto sì che queste se ne stessero ferme e buone e pressate alla giusta altezza.
Ho provveduto a carteggiare la superficie del panchetto con carta molto fine e a lucidarla col tampone e gommalacca. Le parti nere sono state ritoccate con della tempera nera versata su un foglio di carta tipo scottex. In seguito anche quelle parti sono state rese lucide con l’aiuto del tampone.

Sono andato ad acquistare allora della stoffa di poco valore (si fa per dire…, è tutta cara la stoffa…!) che mi è servita per coprire le molle.

Ho usato una pistola sparapunti ad aria compressa, di quelle che usano i tappezzieri. Sono le migliori, sparano i punti in profondità e con precisione.
Il compressore me l’hanno prestato. In seguito ho anche cucito le molle alla stoffa in modo da poter essere sicuro che non si sarebbero più mosse per nessuna ragione.

Fatto questo mi sono procurato della gommapiuma. In origine vi era del vegetale, una specie di paglia. Potevo imbottirlo allo stesso modo, il panchetto, ma ho optato per una soluzione più moderna. Allora ho tagliato la gommapiuma alle giuste dimensioni e l’ho fermata con qualche punto altrimenti sarebbe rimasta dritta come un baccalà sul panchetto.

Mi sono procurato un’altra stoffa (ahem…, qui nella foto ho un po’ abbondato…) con cui coprire la gommapiuma e l’ho fermata per bene tutt’intorno al panchetto. Ah, ovviamente la parte eccedente è stata tagliata…! Quando si ferma la stoffa con le punte è bene procedere a lati opposti. Ossia, se metto un punto al centro di un lato, il successivo lo sparo sul lato opposto, poi passo ai lati perpendicolari e faccio altrettanto sempre cercando di tirare bene la stoffa.

Non contento di tutto ciò ho comprato dell’ovatta sintetica (si trova nei negozi di tende, tendaggi, passamaneria) e ne ho messo uno strato sopra la gommapiuma, per rendere più soffice la… seduta! Infine mi sono procurato il rivestimento finale, una bella stoffa di cotone e l’ho appoggiata sopra il panchetto come in foto.

Ho iniziato a fermare quest’ultimo strato di stoffa con particolare attenzione, badando a tirare bene i vari lembi, ma non troppo e soprattutto cercando di non formare delle pieghe specialmente in corrispondenza degli angoli. Anzi, proprio lì ho dovuto realizzare delle piccole pieghe affinché tornasse tutto alla perfezione.

Fermata la stoffa, l’ho tagliata poco sotto i punti ed ho incollato una di quelle strisce ornamentali che si trovano nelle passamanerie. Poi ho spolverato il tutto ed… eccolo qua! Finito! Che ve ne pare…?
Be’, rispetto alla prima foto direi che è nettamente migliorato!
In questo lavoro ho dovuto applicare anche alcune tecniche di tappezzeria, visto che il lavoro maggiore era la realizzazione dell’imbottitura. Avevo visto alcuni esempi in televisione, su Discovery Channel ed ho pensato di provarci anche io. Non è stato difficile, ci vuole solo calma e precisione, come per tutte le cose.

Paolo è un appassionato di apprendimento continuo e apprezza aiutare gli altri a imparare le competenze che hanno bisogno per affrontare i loro progetti domestici. Grazie alla sua esperienza e alla sua conoscenza, Paolo è diventato un punto di riferimento per molti appassionati di fai da te e di cucina, che cercano sempre i suoi consigli e le sue guide per realizzare i loro progetti.