Una mia amica mi disse che una sua vecchia cassa aveva bisogno di una rimessa a posto. Io accettai volentieri, ma dopo averla vista capii che il lavoro di stuccatura non sarebbe stato dei più semplici. La cassa, infatti, era abbastanza malandata, nel senso che il legno era secco, molto secco e decisamente sfibrato, inoltre presentava un’infinità di fori di tarli. Ad ogni modo me la portai via lo stesso…
Sembrava che le avessero sparato addosso una salva di piombini! Credo che un colapasta sarebbe invidioso di fronte a questa enorme quantità di forellini. Purtroppo la foto limita l’effetto, ma credetemi, internamente alla cassa vi era un discreto ricambio di aria!
La cassa non necessitava di essere sverniciata, ma soltanto di essere stuccata. Per cui mi son dato da fare ed ho preparato una quantità industriale di stucco. Ho cercato di non farlo troppo carico di colla perchè avrei potuto avere grossi problemi a toglierlo in un secondo momento. Con la spatolina ho spalmato lo stucco su tutte le superfici esterne, ritornandoci a volte, in quanto questo, seccandosi, si ritirava ed i forellini non restavano del tutto riempiti.
Dopo la stuccatura sono passato alla carteggiatura, un bel lavoro anche questo…! E’ veramente faticoso eliminare lo stucco secco, infatti in alcune zone della cassa mi sono permesso di usare una piccola levigatrice orbitale per accelerare il lavoro. La qualità del legno e il fatto che il pezzo non fosse d’antiquariato mi hanno permesso quest’operazione.
Poichè dopo la levigatura la cassa si era schiarita un po’ ho pensato di dare una leggerissima mano di mordente, addirittura col tampone in modo da limitarne l’effetto, e poi l’ho impregnata bene con due mani di Xiladecor, anche internamente. In seguito ho passato una mano leggera di gommalacca a tampone per conferire al pezzo una tonalità più calda.
Come si poteva finire una cassa del genere? A cera naturalmente e dopo aver realizzato la cera secondo i canoni classici ho provveduto a spennellarla abbondantemente su tutte le superfici esterne. Ho lasciato che agisse per una notte intera in modo che il legno potesse assorbirne una discreta quantità essendo molto secco e sfibrato.
Per cui il giorno successivo mi son trovato davanti una impegnativa lucidatura, infatti la cera si era solidificata ed ho potuto lucidare la cassa grazie all’ausilio di un asciugacapelli che, riscaldando la cera, mi permetteva una più agevole lucidatura.
La cassa è stata così rimessa a posto, nel senso che sono stati chiusi i fori dei tarli ed è stato rinforzato e nutrito un po’ il legno con impregnanti e cera. Per un restauro completo sarebbe stato necessario ricostruire anche alcune piccole parti mancanti, ma essendo una cassa dall’aspetto molto rustico, ho ritenuto che un simile restauro non sarebbe stato idoneo, né conveniente. Alla fine, però, questo pezzo ha acquistato quel vigore che una scarsa manutenzione gli aveva fatto perdere.
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